Monsignor Pietro Lottodi Angelo Corradin |
Mons. Pietro Lotto è nato a Salboro (comune di Padova) il 15 dicembre 1929 da Eliseo e Pierina Varotto.
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Ora voi siete parte vitale della mia esistenza… voi sarete l'oggetto sempre più caro di gran parte del mio tempo, della mia preghiera, dei miei pensieri, della mia capacità di amare…". Trova il Duomo chiuso per i gravi danni apportati dal terremoto del Maggio del Settembre di quello steso anno e le cerimonie di immissione in possesso avvengono nella Chiesa di San Francesco. |
Poi comincia la sua fervida, appassionata attività pastorale: parte con la relazione tecnica dulle condizioni del Duomo lesionato ed affronta una spesa che si aggirerà sui cento milioni in gran parte coperti con le offerte dei fedeli e, contemporaneamente, con l'incontro delle famiglie: avvicina tutti, parla con tutti, si immedesima nella realtà della parrocchia, dei suoi componenti nelle più svariate situazioni, spesso di disagio, di sofferenza, di incertezza ed ha per tutti parole di sostegno, di conforto, di incoraggiamento. |
In Duomo provvede alla illuminazione come nessun altro, prima era riuscito; poi sistema il presbiterio con pedana, nuove poltrone, leggii, il tabernacolo; riempie di banchi la navata; promuove grandiosi presepi e la novena dell'Assunta per gruppi di contrade alla Chiesetta della Madonna di Fuori; per la sagra annuale organizza le famose aste prima, la pesca di beneficenza poi e lo stand del prosciutto; propone serie di incontri in preparazione al Natale ed a Pasqua; rinnova il foglio dominicale intessendo quasi un dialogo coi lettori; organizza e guida pellegrinaggi a Lourdes, a Fatima, in Terra Santa, a santuari mariani; sviluppa con una serie di lavori il Villaggio della Gioventù con i relativi campi di gioco; rimette in sesto, secondi recenti disposizioni in tema di sicurezza, il cinema-teatro "Bellini"; altre cose minori, ma non di minore importanza, vengono qui tralasciate, ma non bisogna omettere il fatto che dopo tanti anni è ancora al Duomo che l'Arciprete deve dedicare le sue attenzioni e cure: al tetto e all'organo… |
E sempre tutto in semplicità, quasi in silenzi, con discrezione, senza pubblicità, e molta, molta umanità soprattutto nei contatti con le famiglie, nelle visite frequentissime all'Ospedale ed alla Casa di Riposo, con malati a domicilio, con gli handicappati, i soli, i poveri, i bisognosi…
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