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Villa Pisani e il Borgo Veneziano
Uno dei capolavori del Palladio, costruita tra il 1553 e il 1555 per il nobile veneto
Francesco Pisani.
Sorge su due piani ed ha più il carattere di un palazzo extraurbano che non di una villa vera e
propria, mancando il collegamento con i rustici e simili.
Il cubo dell'edificio è diviso da colonne doriche e ioniche, secondo un canone tipicamente
rinascimentale, e a metà altezza l'edificio è contornato da una decorazione e bucrani.
Si osservi la parte posteriore della villa, che si apre in un portico e una loggia.
In questo palazzo, Francesco Pisani teneva una piccola corte, oltre al Palladio la
frequentavano il Veronese (fu proprio qui che venne stipulato il contratto per la Pala
dell'altare maggiore), il Ruzzante, il Maganza.
Passata attraverso diversi mani, fu sempre considerata un edificio di rappresentanza in
occasione di soggiorno di personaggi illustri. La villa è abitata e di proprietà privata: può
quindi essere visitata soltanto per motivi di studio e previa autorizzazione.
Sullo stesso lato della via, il grande Palazzo Giusti - Sanmartini, anticamente Pisani.
Fu edificato nel 1765 abbattendo alcune costruzioni simili a quelle che lo continuano e che
devono risalire almeno al '500.
Un portone dava accesso alla Corte dei Pisani; ivi era l'Albergo del Paradiso, dove facevano
Sosta i postiglioni della linea Mantova - Padova. Era importante anche per tutti gli scambi
commerciali legati ai granai dei Pisani.
Nel mezzo tra questi due palazzi troviamo una cappella che fu costruita nello stesso periodo
della Villa Giusti - Sanmartini e dedicata alla B. Vergine della Pace. Conteneva una tavola
attribuita a Cima da Conegliano, sostituita nel 1865 da una copia.
Nel 1814, essendone stata demolita la tomba, vennero portate qui le ceneri del condottiero
veneto Vettor Pisani, eroe della guerra di Chioggia. Nel 1920 esse vennero riportate a Venezia.
In epoca medioevale, poco fuori Porta Padova si trovavano i mulini ad acqua, mossi dalla
corrente del Fiumicello, e un edifico militare, la Bastia piccola.
Dopo la conquista veneziana, la città prende a svilupparsi anche all'esterno delle mura, soprattutto
attorno all'importante via di comunicazione Padova - Mantova.
Dal '500 in poi, vengono costruiti palazzi e ville extraurbane dai nobili veneziani che acquisiscono
vaste proprietà terriere e promuovono grandi lavori di bonifica e risistemazione del territorio.
Sul lato meridionale si nota un complesso di edifici e aree scoperte, appartenute successivamente
a varie famiglie venete. Si veda in particolare la bella loggia, conosciuta come la Loggetta del
Veneziano, commissionata dai Mocenigo forse con il proposito di farne una residenza di campagna, e
il grande spazio interno, probabilmente la scuderia, che veniva adibito anche a punto di cambio dei
cavalli della Posta.
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