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Dalla Piazza Maggiore attraverso il pittoresco vicolo di S. Francesco si giunge alla chiesa
omonima. La piazzetta, chiusa verso le mura da alcuni tigli secolari, è uno dei punti più
suggestivi della città.
Per Montagnana passarono sia S. Francesco che S. Antonio, ed è documentata già nel 1238 la
presenza di frati francescani a Borgo S. Zeno.
Le vicende di costruzione della chiesa non sono del tutto chiare: la data di inizio dei lavori
sembra essere il 1350, quando il Papa concesse ai frati minori di edificare in prossimità delle
mura una chiesa con campanile, casa e cimitero.
Alcuni elementi architettonici e decorativi, tuttavia, sembrerebbero avvicinarla più al
romanico che al gotico, come ci si aspetterebbe per il secolo XIV, e questo ha spinto qualche
studioso ad anticipare la datazione di almeno un secolo.
Sicuramente, nel 1381 esisteva già, anche se era più corta e più bassa, come si può facilmente
notare osservando la facciata. Come altre chiese francescane, era stata concepita a due navate,
una delle quali molto ridotta.
Nei secoli successivi venne ampliata verso Sud, con tre grandi absidi ed un campanile, e
sopraelevata.
Nella seconda metà del '700 venne sconsacrata, posta in vendita, e si parlò addirittura di
demolirla, ma grazie alle donazioni di alcuni cittadini fu possibile riaprirla al culto.
Dopo l'ultimo restauro (1963-'67) furono accolte le Suore Clarisse nel monastero, e nella chiesa
venne istituita l'Adorazione perpetua.
Attualmente l'interno si presente come un unico spazio, ma abbiamo ricordato che sulla
sinistra , vi e' la navata minore, murata per ricavarvi un magazzino.
Sopra la porta maggiore, un elegante loggiato accoglie un prezioso organo settecentesco,
recentemente restaurato, di Gaetano Callido.
Molti dipinti, statue, affreschi della chiesa sono andati purtroppo dispersi. Vale comunque
la pena di compiere un breve giro ed osservare alcune opere d'arte di maestri di scuola veneta
del XVI e XVII secolo.
La Chiesa di S. Benedetto
A Montagnana, fin dal Medioevo, la scuola fu sempre particolarmente curata. Nel 1502 furono
invitate le suore benedettine a istituire un convento, proprio allo scopo di istruire le giovani.
Il monastero fu soppresso nel 1807, ma al suo posto , nel 1811 nacque un Collegio femminile laico, che,
dopo varie e intricate vicende, è giunto fino a noi.
L'Educandato Statale S. Benedetto, uno dei pochi esistenti in Italia, ospita convittrici,
semiconvittrici ed alunni esterni che frequentano le scuole annesse.
La chiesa fu costruita nel 1771 al posto della precedente cinquecentesca; sconosciuto il nome
dell'architetto. La facciata segue la linea degli edifici del collegio e si presenta su due ordini.
A sinistra, per chi osserva, staccato, il campanile.
La chiesa non è aperta al culto e viene utilizzata
in particolari occasioni (mostre, spettacoli, ecc.) nelle quali è possibile ammirarne l'interno spazioso
e luminoso. Degni di nota sono la galleria che corre attorno all'abside e il coro con 47 stalli di legno
finemente incorniciati.
La Chiesa di S. AntonioE' la più antica chiesa di Montagnana (se ne tramandano
notizie almeno dal XII secolo), eretta in un romanico povero ma dignitoso: si notino a questo
proposito il rosone, le lunette dei portali, le lesene.
Restauri condotti nel corso dei
secoli hanno però alterato in parte la fisionomia originaria.
La chiesa apparteneva ad un antico convento, retto dai cosidetti Frati del Tau, dal tipo di croce che portavano
sull'abito, o Antoniti, in quanto seguaci dell'antico eremita egiziano, dediti alla cura dei pellegrini e dei malati.
La chiesa risulta di estremo interesse per l'orientamento astronomico dei suoi diversi elementi
architettonici, secondo una simbologia numerica, straordinaria e precisa, che difficilmente
può essre colta ad un primo esame.
Fra i misteri che circondano la chiesa, le possibili tracce lasciate dai famosi cavalieri Templari, come l'acrostico
S.A.T.O.R., ricavabile dalle lettere e dai disegni di un cappello abbatizio nella lapide murata verso la via,
le baderuole segnavento con la croce templare, innestata su una lancia che porta al centro una rosa e una
croce di ferro battuto;
all'interno, un'antica acquasantiera a forma di elmo crociato rovesciato
reca ancora la croce araldica usata nei sigilli dell'antico ordine del Tempio. Infine, il rosone gioca con la luce
solare in modo da proiettare una rosa di luce sull'altare maggiore all'ora nona del 17 gennaio, festa del Santo.
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