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Montagnana (lat. 45°,11° N, long.11°,28" E, latitudine m.16 slm) si trova nella Pianura Padana,
a circa 50 km a sud-ovest da Padova e a 60 km a sud-est da Verona, è una cittadina di 10.000 abitanti,
che viveva un tempo soprattutto di agricoltura, ma oggi dedita anche all' artigianato e al commercio.
Il toponimo deriva probabilmente da Motta Eniana (motta da Mons ed Eniana da Fundus Aenianus, attestato da
epigrafe romana, o, ancora, da Anneianum). Nella zona, attraversata dal fiume Adige fino al VI sec. d.C,
sono state rinvenute notevoli tracce del periodo neo-eneolitico, di un vasto insediamento protostorico e
di abitati paleo-veneti.
Nell' età romana (II sec. a.C - IV sec. d.C.), era un fiorente e strategico vicus situato, molto
probabilmente, nei pressi di un ponte sul fiume Adige (che poi esondò deviando verso sud), sulla strada
che da Modena andava a Padova, Altino e verso il Norico (via Aemilia-Altinate). Importanti reperti di
questi periodi sono state raccolti e recentemente ordinati nel Museo Civico di Montagnana (presso Castello
di S. Zeno).
Facente parte di un limes tardo-antico incardinato su Monselice e costituito per la difesa di Ravenna
nel V sec. d.C., dopo la diversione dell' Adige (589) Montagnana divenne sotto i Longobardi sede di una
sculdascia con insediamenti di Arimanni e assunse importanza strategica sul confine dei territori
controllati da Bisanzio. Nel IX e X secolo le incursioni degli Ungari costrinsero il luogo a ripristinare
le proprie opere difensive.
Dal 1000 Montagnana fu corte domenicale e residenza del casato degli Obertenghi di Toscana
(Azzo II, capostipite dei Marchesi d' Este e dei Duchi di Baviera, da cui discende la dinastia degli
Hannover, ora regnanti della Gran Bretagna).
Durante tutto il Medievo il castrum fortificato ebbe
funzioni di ricetto comune per la difesa ed il ricovero degli abitanti dei paesi circostanti e dei
prodotti delle ricche campagne della zona. Nelle lotte comunali fra Padova, Verona e Vicenza, Montagnana,
luogo fortificato di confine e posto alla confluenza di transiti vari, mantenne la sua importanza
strategica e accrebbe il proprio sistema difensivo.
Nel 1242 Ezzelino III da Romano, vicario dell'Imperatore Federico II di Svevia, s' impadronì di
Padova e poi anche di Montagnana, incendiandola nel marzo del 1242. Ne ricostruì quindi le difese e a
lui la tradizione attribuisce la costruzione della possente torre (mastio) del Castello di S. Zeno.
Caduto il tiranno, la città, mentre i Marchesi d' Este passavano a Ferrara, fu attratta definitivamente
nell'orbita della repubblica comunale di Padova, che ne potenziò le difese (1275) con tratti di muraglia
in mattoni (lati est ed ovest).
Nel periodo delle Signorie (XIV sec.), fu avamposto di Padova verso Verona (che, con gli
Scaligeri, dominava anche Vicenza). Montagnana, sottomessa alla Signoria Scaligera dal 1319 al
1337, ridivenne padovana con la Signoria dei Carraresi, i quali ne rinnovarono in buona parte
la cinta muraria, ultimata nel 1362 con la costruzione della Rocca degli Alberi, eretta sotto
Francesco I da Carrara (il Vecchio).
Con la drammatica fine dei Carraresi, nel 1405 Montagnana entrò a far parte dei domini della
Repubblica di Venezia, che vi sviluppò soprattutto la cultura della canapa, materia essenziale
per i cordami e le vele della sua flotta.
Pur essendo le fortificazioni trecentesche ormai inadeguate alla potenza bellica delle
artiglierie da fuoco, Montagnana fu oggetto di convulse contese militari durante la guerra
di Cambray (1508-1516) a motivo della sua funzione di centro viario e logistico di primaria
importanza strategica, funzione che mantenne continuativamente anche nei secoli successivi.
Sotto Venezia, nel periodo rinascimentale, la città godette di notevole splendore culturale per la
presenza in loco di importanti famiglie della nobiltà lagunare, che vi fecero erigere prestigiose
residenze ed il grande Duomo, chiamando a lavorare artisti di notevole livello (Lorenzo da Bologna,
il Palladio, il Sansovino, il Buonconsiglio, il Vittoria, i Bonazza, Giorgione, etc).
Con la caduta della Repubblica di Venezia (1797), Montagnana seguì le sorti del Veneto, passando
all' Impero Austro-Ungarico fino al 1866, quando entrò a far parte del Regno d' Italia. Tra l' 800 e
il '900 la città tornò a fiorire come centro agricolo, culturale e politico.
Nel secondo dopoguerra,
con la crisi dell' agricoltura, Montagnana perse parte della sua popolazione, costretta all' emigrazione
in cerca di un lavoro. Recentemente, grazie ad un diffuso artigianato e al commercio, Montagnana è
un'attiva e laboriosa cittadina, meta di numerosi turisti che apprezzano il suo eccezionale complesso
monumentale, l' originaria, salvaguardata fisionomia e il suo essere "a misura d' uomo".
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