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La Piazza di Montagnana, in veneto Liston, ha origini molto antiche. In documenti padovani
del '200 se ne parla già, e il 1267 è quasi sicuramente l'anno in cui la Piazza venne delimitata
e lastricata. È probabile che almeno fino al XIII secolo le mura non si estendessero molto oltre
questo spazio.
La piazza, originariamente in mattoni, venne risistemata nella seconda metà del '700.
L'attuale pavimentazione è in trachite e pietra bianca, che imita nei colori e nel disegno,
Piazza S. Marco a Venezia.
Non è facile dire quali siano gli edifici più antichi, anche perché furono più volte rimaneggiati
su strutture precedenti. Databili XV secolo sono gli edifici del lato Nord-Est.
Nel 1571 Montagnana ebbe il raro e ambito privilegio di poter erigere una colonna in pietra
con il leone di San Marco, che sostituì il pennone con lo stendardo innalzato nel 1405.
Rovinata ai tempi di Napoleone, quando in tutto il Veneto furono abbattuti i leoni della Serenissima,
venne definitivamente tolta nel 1881, quando fu ricavato uno spazio per sistemare l'attuale
monumento a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia.
Il palazzo comunale
Secondo la tradizione fu eretto dal famoso architetto Sanmicheli, ed è un edificio molto
ben congegnato. L'ampio e alto porticato, ad esempio, ha la funzione di evitare l'impressione
di scatola chiusa che si avrebbe se la muratura arrivasse fino a terra. Anche l'arretramento
dell'edificio, che lascia spazio per una piazzola, è quanto mai opportuno, perché permette una
visione completa, che sarebbe risultata impossibile se fosse stato in linea con gli altri edifici.
La datazione non è sicura, ma pare si aggiri attorno al 1537-'38.
All'interno la vasta Sala Consigliare con grandi intagli lignei e l'Archivio Comunale che contiene
tutta la documentazione della vita montagnanese dall'epoca veneziana ai giorni nostri.
Nelle immediate vicinanze sorgeva il Palazzo Pretorio, secondo i cronisti, di meravigliosa
architettura, che fu abbattuto per le sue condizioni ormai pietose nel secolo scorso. Lì era la
Loggia dove il Podestà amministrava e giudicava; il palazzo portava anche lapidi che ricordavano
uomini illustri. Nel 1843 venne sostituito dall'attuale palazzo degli Uffici Comunali, che al
piano terreno voleva ricordare l'ampia Loggia.
Palazzo Magnavin-Foratti
È un esempio di architettura gotico-veneziana in terraferma. La facciata presenta un bel
portale e un grande portico a tre arcate.
Sul piano superiore una pentafora con due poggioli traforati a nido di rondine e quattro finestra
ai lati.
In questo palazzo abitava probabilmente donna Jacopa, moglie del famoso capitano di
ventura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata che ebbe in dono vaste proprietà nel Montagnanese
e lasciò la sua discendenza: i Gatteschi, che divennero cittadini di Montagnana.
È probabile che la venuta di Erasmo da Narni abbia portato con sé quella di Galeotto Marzio,
pure di Narni, astrologo e umanista bizzarro e geniale, che visse nella nostra città
nella seconda metà del '400.
Ospedale della Natività
Nonostante l'apparenza, non si tratta di un edificio religioso, ma sede di un'antica pia
istituzione cittadina: l'Ospedale di S. Maria o della Natività, che comprendeva anche altri
edifici adiacenti.
Di forme rinascimentali, deve essere però stato costruito su un impianto
più antico. Si notino il bel portale, sormontato da una lunetta con l'immagine della Madonna,
la bifora centrale e le due finestre laterali con i poggioli.
Era retto da una confraternita che potè permettersi, grazie anche a lasciti e donazioni, di
far costruire la Cappella della Natività in Duomo, e di far affrescare l'Ospedale stesso dal
Buonconsiglio. Dal 1810 l'Ospedale di S. Maria fu trasferito nell'ex convento dei Cappuccini,
fuori Porta Legnago, dove si trova attualmente.
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